Gavardo

Informazioni utili

Raccolta informazioni utili museo Gavardo

Dove

P.za San Bernardino 5

Telefono

0365 371474

Giorni di apertura

Dal lunedì al venerdi 9.00 – 13.00
Domenica 14:30 - 18:30 (prenotazione consigliata)
Chiuso: sabato e feste nazionali.

Modalità di accesso

A pagamento

Accesso disabili

Si

Museo archeologico della Valle Sabbia

Il Museo Archeologico della Valle Sabbia rappresenta, per quantità e qualità dei reperti conservati, un unicum di assoluta eccezionalità per la provincia bresciana e non solo, ed è, tra i musei della valle, quello di più antica fondazione.

Ospitato in un antico edificio annesso alla chiesa parrocchiale, conserva ed espone le testimonianze materiali degli insediamenti umani che hanno abitato l’area valsabbina e l’area gardesana occidentale dal Paleolitico al Medioevo.

Nasce nel 1956, per iniziativa del maestro gavardese Piero Simoni e di un gruppo di appassionati di speleologia e archeologia, componenti del Gruppo Grotte Gavardo. I risultati delle loro importanti ricerche, a partire da quella al Buco del Frate di Prevalle che ha portato alla luce, tra gli altri, lo scheletro dell’Ursus spelaeus, formano il nucleo originario delle collezioni esposte nelle vetrine del museo.

Al piano terra si trova la sala paleontologica, quella che illustra le tappe della nascita e dello sviluppo degli organismi viventi sulla terra, testimoniate dai numerosi fossili esposti.

Al primo piano incontriamo altre stanze che raccontano gli stadi culturali dell’Uomo nella nostra zona durante il Paleolitico, il Mesolitico, il Neolitico, l’età del Bronzo e l’età del Ferro.

La sala del Lucone di Polpenazze ospita il calco (cioè una copia in gesso) della piroga in legno recuperata nel 1965 dai volontari del Gruppo Grotte, in una zona dove erano presenti ben cinque palafitte.

Infine, nella Sala della necropoli del Lugone di Salò sono esposti i reperti trovati, appunto, nella necropoli di Salò, compreso il famoso vaso borraccia in terra sigillata (una particolare ceramica di età romana) con entrambe le facce istoriate.

Il Museo, ora proprietà del Comune di Gavardo e gestito dal 2016 dalla Fondazione “Piero Simoni”, ha diretto numerose campagne di scavo in importanti siti archeologici della valle come la Corna Nibbia di Bione e il Doss della Rocchetta di Sabbio Chiese, e dal 2007 gestisce le attività di ricerca e di valorizzazione del sito palafitticolo di Lucone di Polpenazze del Garda, iscritto dal 2011 nella Lista del Patrimonio dell’Umanità.
Il museo è dotato anche di un archivio fotografico e di una biblioteca specialistica, fruibili su prenotazione.

Da anni il Museo Archeologico della Valle Sabbia è in costante dialogo con il territorio. Oltre alle ricerche condotte, annualmente, nei siti archeologici del territorio, il museo è impegnato sul fronte della comunicazione, educazione e valorizzazione del suo ricco patrimonio: promuove mostre, pubblicazioni tematiche e periodiche, oltre che percorsi didattici, anche virtuali, per far conoscere il percorso museografico.

Per essere costantemente aggiornati sulle iniziative proposte, si rimanda al sito internet www.museoarcheologicogavardo.it e alle pagine social: https://www.facebook.com/MuseoArcheologicoValleSabbia
https://www.instagram.com/museo_archeologico_vallesabbia